SIGNORE D’AFRICA

Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Con questa esposizione di maschere continua il nostro impegno nell’offrire un appuntamento annuale su temi che riguardano l’Arte Tribale, Arte Tradizionale o Arte Prima, come anche si suole definirla.
Con la passata mostra La Soglia Il Mito, abbiamo presentato una raccolta di serrature e porte del Mali, che ci hanno dato lo spunto per un ideale ingresso in un mondo celato, “altro” per definizione geografica e culturale, eppure cos“ presente a livello della nostra sensibilità più istintiva. Vogliamo ora proporre una selezione di maschere, muovendoci ancora una volta a cavallo di un sottile discrimine che potrebbe separare, ma che al contrario spiritualmente unisce due realtà e due mondi lontani, eppure cos“ intimamente legati. La maschera, in quanto espressione di altro che sta dietro, che sta oltre, è rappresentazione e sintesi della dualità del reale.
In Africa, è la manifestazione artistica più alta e terrificante.
La sua apparizione desta sgomento, meraviglia, allegria e, a volte, grande paura. Concepita per apparire, di fatto cela segreti insondabili per i non iniziati al culto. Seduce con le sue forme ed atterrisce nel suo intento imperioso, incanta con la sua danza. La nostra attenzione ne viene soggiogata e ne subiamo il duplice fascino: da un lato la soddisfazione estetica data dalla piacevole forma, dall’altro la carica evocativa, simbolica, drammatica di cui è pervasa. Si attiva una sorta di memoria ancestale che ci fa partecipi, al di lá del razionale, si un sentire profondo e affascinante. L’incontro con l’Arte Africana scuote i sensi, non lascia indifferente chi vi si avvicini con un minimo di curiosità.